riflessi etici

prospettive cristiane sull'attualità

  • L’avventura continua…

    Dal primo novembre 2011 biblicamente diventa Riflessi etici. Cambiano il nome e il formato grafico, ma l’obiettivo del progetto – dal 2005 – resta lo stesso: cogliere nell'attualità i riflessi etici che emergono dai fatti, dai commenti, dalle proposte, dalle speranze di chi ci sta attorno. Rispecchiando valori che vale la pena di riscoprire pienamente e vivere con coerenza.

    Vi aspetto su riflessietici.wordpress.com

Posts Tagged ‘intelligenza’

Il senso del limite

Posted by pj su 2 luglio 2010

Abbiamo perso il senso del limite? Se lo chiede, in un interessante intervento su Panorama, Giulio Meotti, che rileva come «nella stagione delle nonne che diventano mamme, dei trans, delle discussioni infinite su aborto, eugenetica ed eutanasia, i confini non contano più… siamo così confusi da fare sempre più fatica a distinguere la vita dalla morte, il padre dalla madre, il maschio dalla femmina».

Un articolo lungo per lanciare un allarme e una speranza: «che dai casi che più hanno diviso l’opinione pubblica recentemente si possa trarre una lezione. Abbiamo perso il senso del limite».

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Suocera si diventa

Posted by pj su 15 marzo 2010

Un corso educativo per suoceri: è la proposta della curia udinese, che ha organizzato «un vero e proprio corso per educare le suocere a non fare le “suocere”».

Consapevoli che tre matrimoni su dieci (ma, in certe zone, addirittura il 50%) naufraga anche a causa di interferenze che provengono dalle famiglie d’origine dei coniugi, l’arcidiocesi ha deciso di proporre, in collaborazione con tre psicologhe, alcuni incontri su temi per niente scontati: “E vissero felici e contenti. Relazioni familiari tra illusioni e realtà”, “A pranzo con i miei. Storie di ordinaria amministrazione”, “Mi tieni il bambino? La solidarietà tra generazioni”.

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Tempo a perdere

Posted by pj su 6 Maggio 2009

Il tempo libero è il vero mito del XXI secolo: quello che nei secoli scorsi era semplicemente il riposo tra due giornate lavorative, nel Novecento si è man mano riempito di attività e impegni che spaziano dallo sport alla cultura, dal volontariato al disimpegno.

Stanto all’ultimo rapporto OCSE pare che, in fatto di tempo libero, in Italia gli uomini siano avvantaggiati rispetto alle donne: i mariti, mediamente, riposano 83 minuti al giorno in più rispetto alle consorti, battendo perfino i sudamericani.

Si potrebbe discutere a lungo sui motivi e sulle cause di questa situazione, il retaggio di un paese di tradizione patriarcale che è anche, per giunta, la patria del mammismo.

Si potrebbe anche notare che il confronto con altre realtà (in primis i paesi nordici e la Nuova Zelanda, dove le donne riescono addirittura a riposare più degli uomini) è impietoso. E non si può ignorare che sia corretto, in una famiglia, puntare a un mutuo sostegno, a una responsabilità congiunta e condivisa nelle piccole questioni domestiche di tutti i giorni.

Però, al di là di una sperequazione che probabilmente reggerà a lungo, forse bisognerebbe cambiare prospettiva, interrogandosi non sulla quantità, ma sulla qualità.

Tutti abbiamo presenti i tristi esempi dell’uomo che passa il suo tempo libero al bar, come quello della donna che lo passa sul divano, sognando sulle immagini di una telenovela o appassionandosi per le vicende di un reality.

Spingere a favore del tempo libero senza “se” e senza “ma” non rende giustizia all’intelligenza di chi lo propugna.

Non è, naturalmente, questione di libertà (ognuno è libero di gestire il proprio tempo, le proprie energie, le proprie passioni come più gli aggrada), ma di etica. Specialmente per chi si pregia di definirsi cristiano.

Non avrebbe senso imporre regole, dettare tempi, e nemmeno dare consigli non richiesti. Non possiamo però non riflettere sul fatto che se il tempo libero diventa solo un momento di totale disimpegno, l’ennesima occasione per risvegliare gli istinti meno onorevoli o le abitudini più degradanti, rischiamo di farci male. E di fare male a chi ci sta vicino.

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